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Visualizzazione dei post da maggio, 2010

Il lavoro, in Calabria, non nobilita l'uomo

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“Ma non era..?” “Si si, era lui”. Questo breve scambio di battute è ciò che capita ad ogni calabrese che passeggia per le città del nord e centro Italia. Succede spesso, infatti, di vedere negli esercizi commerciali facce conosciute di persone del proprio paese che magari non si vedevano da anni. Con stupore giustificabile e in fin dei conti senza malizia se solo non fosse quasi sempre corredato dal classico “azz, lavora lì?”. Ci sembra strano, ci spiazza che proprio quella persona che avevamo conosciuto in Calabria lavori e per di più come commesso/barista o altro di simile. La vergogna per il lavoro, specie quello manuale, è un qualcosa di molto diffuso in Calabria. E' un retaggio che ci portiamo dietro da qualche decennio come popolo e in ognuno di noi si può dire dalla nascita. E' l'ansia di riscatto sociale individuale e collettivo che provoca questo fenomeno. Che è cieco e irrazionale. Ma che provoca danni enormi e che sembrano non avere cause apparenti, “è così”. E&#