I Presepi di Locri e l'occasione perduta

Anche quest'anno è Natale già da inizio Novembre, nei negozi e ovviamente in televisione.

Per strada solo in questi giorni luminarie vecchie e nuove iniziano a creare la magica atmosfera.

Accade in tutta Italia e anche la Calabria non rimane indifferente. Però da Locrese, tra l'altro agnostico, penso che non sia più Natale a Locri da un bel po' di anni ovvero da quando improvvisamente s'è persa la breve, ma stupenda iniziativa dei "Presepi di quartiere".

Parlo di circa 10 anni fa, quando per un paio d'anni, l'Amministrazione Comunale di Locri, insieme a vari comitati di quartiere aveva lanciato una specie di concorso sul presepe di quartiere più bello.

Anche allora il Natale iniziava molto prima, ma per il semplice motivo che in ogni quartiere "storico" di Locri grandi e piccoli lavoravano, per tempo e non senza difficoltà, ma con grande gioia, a un bene comune: U PRESEPI!

Ogni zona aveva un suo stile e in quasi tutte vi erano numerosi gruppi di abitanti del quartiere che provvedevano a progettare, a costruire e a raccogliere fondi di autofinanziamento casa per casa.

Il risultato era una città con 5-6 punti d'attrazione e d'aggregazione natalizi.

L'atmosfera era unica, e ancora son vivi i ricordi dei tour cittadini che tantissime persone facevano la sera per vederli tutti. Ogni Presepe diventava poi un luogo di aggregazione e socializzazione in quanto gratis o a pagamento venivano distribuiti dolci, vino e prodotti tipici natalizi.

Ricordo perfettamente il fermento intorno ai lavori per i presepi del Calvario e della Sbarra, nonchè l'atmosfera che si viveva all'interno dei grandi presepi della Villa Comunale di fronte a Piazza dei Martiri e in quello della Sbarra, l'unico sopravvissuto anche se da solo non riesce a ricreare, è normale, l'atmosfera natalizia in tutta la Città.

Questa tradizione, improvvisamente, s'è rotta. A quanto pare per un non sufficiente interesse e sostegno da parte della stessa Amministrazione che l'aveva sostenuta e/o per una stanchezza fisiologica nei comitati che, senza adeguato rinnovamento/coinvolgimento, si sgonfiano rapidamente così come sono nati.

Ciò che è certo è che Locri ha perso un'occasione unica per creare un virtuoso modo di vivere la città e le tradizioni. Modo di vivere che poteva rappresentare un modello per tutti gli altri comuni, non solo della Locride.

Da sempre sostengo che i cittadini non vanno abituati all'idea che esista un "ufficio feste" all'interno dei Comuni, ma che tutte le iniziative vadano create e organizzate dai cittadini, riuniti in associazioni e comitati, e concretamente sostenute dai Comuni.

Solo in questo modo è possibile realizzare una miriade di eventi durante l'anno e solo in questo modo si abitua la popolazione a rispettare e ad amare la propria città e il bene comune.

Mille euro per un cantante in piazza di fronte ad annoiate decine di braccia conserte valgono molto di meno di mille euro destinate a sostenere decine di persone impegnate a lavorare non per soldi, ma per un obiettivo ideale, comune e senza interessi personali se non la soddisfazione di aver contribuito a una città migliore.

Cresce la gente, cresce il quartiere, cresce la città.

Anni fa Locri aveva intravisto la possibilità di una crescita coinvolgente, duratura e sostenibile della propria qualità della vita.

Per questo spero sempre che Locri, la Locride e la Calabria capiscano definitivamente, che in una terra dove soldi pubblici e privati scarseggiano, solo la cooperazione può portarci i benefici di cui stupidamente ci priviamo.

Semplicemente per ottusità e antica rassegnazione. Soltanto perchè aspettiamo che tutto ci cali dall'alto. Fino all'assurdo del Natale..una volta iniziava l'8 Dicembre, poi quando arriva arriva, adesso quando lo decidono negozi e tv.

Ma è successo così anche per i regali...una volta li portava Gesu' Bambino, poi un Babbo Natale verde, poi la Coca Cola impose il rosso.

In fondo non è successo nulla di grave no? Per cui tranquilli...Merry Christmas!

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