Il mio primo Calabrian Tour (Prima Parte)

Capire la Calabria e i calabresi è uno dei miei hobby preferiti.

Nel tempo mi sono reso conto che in giro sono poche le persone che parlando di Calabria riescono a descriverla per bene coi suoi contrasti, controsensi, peculiarità e soprattutto pochi o forse nessuno è mai riuscito a descrivere con abbastanza precisione pregi e difetti e differenze di ogni zona di Calabria.

Non è un lavoro semplice. Specie se pensiamo che anche nel raggio di qualche chilometro l'ambiente, l'architettura, la società civile può cambiare radicalmente.

Questo perchè per secoli ogni paese di Calabria è rimasto isolato e molto pochi sono stati gli scambi intercomunali...e soprattutto, a maggior ragione..interprovinciali.

Conosciamo poco i territori calabresi diversi dal nostro. Ed è un male.
Perchè avremmo tanto da imparare e da insegnare. Confrontando le nostre vite con quelle degli altri calabresi. Capire dove abbiamo fatto bene noi, dove sbagliamo, dove hanno fatto bene loro, dove sbagliano.
Per migliorare tutti.

Che la Calabria sia un immenso calderone di pregi, assurdità, contrasti e controsensi lo dico da sempre.

Specie a chi calabrese non è.

E cosi' due estati fa ho approfittato della visita di un mio amico romano per fare insieme a lui un piccolo calabrian tour.


In poche ore, da venerdì a domenica, un rapido viaggio partendo dallo stretto e arrivando alla Sila passando per lo jonio attraversando Aspromonte e Sila e ritornando un'altra volta sul Tirreno, sullo Jonio e sul Tirreno.

Ma vado con ordine.

1 Tappa - Reggio Calabria (Benvenuti in Calafrica)

Arrivare a Reggio con l'aereo è forse il modo migliore per iniziare a capire un pò di Calabria.
Intanto l'atterraggio è tra i piu' strani d'Italia in quanto per evitare case (un pò abusive) e montagne gli aereei sono costretti a strane traiettorie del tutto innaturali rispetto ad altri atterraggi in altri areoporti.

E' strano trovarsi le case a due metri dalla pista avendo l'impressione che facciano parte integrante dell'aeroporto.

Il secondo grosso pensiero che si ha arrivando a Reggio è notare il classico stile architettonico calabro...l'infinito calabro.

E lì a spiegare che si preferisce spendere i pochi (?) soldi per abbellire l'interno o alzare pilastri in prospettiva e che ogni piano infinito equivale probabilmente ad una figlia femmina da maritare che non sempre però opta per quell'appartamento per cui rimane tutto in quel modo.

E poi le case una diversa dall'altra...ammucchiate qua e là...roba da far impazzire un'urbanista.

E dire che proprio a RC c'è la facoltà di architettura tra le migliori d'italia.

Di Reggio si salva, addirittura giudicandolo meglio del lungomare di Nizza..bellissima città "italica" in terra francese, la famosa Via Marina.
Sia per il verde, che per il paesaggio e struttura.

Ed anche i locali...e buona cucina un pò ovunque.

Lo senti il dialetto? Non c'entra quasi nulla con il resto dei "calabresi".

E' piu' siciliano il Reggino. E i Reggini? "Cu genti du canali nè amici nè cumpari" si dice sulla jonica. Provincia sconosciuta ai Reggini...un pò meno viceversa...per forza di cose.

Già anche all'interno della stessa provincia ci sono un pò di differenze. E il reggino ha dentro di sè la doverosa apertura verso lo straniero dovuta al fatto di essere città di mare e di frontiera..ma allo stesso tempo ciò lo rende diffidente, ma non apertamente. E cosi' è difficile per chi viene da fuori...non so se è lo stesso per i reggini stessi...capire interamente un reggino! :)

E si riparte l'indomani direzione Locride...via jonica..in treno...costeggiando da vicinissimo il mare...continua l'infinito calabro...e le case qua e là...anche a un metro dalla battigia...incredibile...ma in alcuni punti il mare si è vendicato...anche troppo..buttando giù anche parte di stazione a Melito ad esempio.

Il paesaggio si fa brullo...e desolato...assolato...pentedattilo...le fiumare con i letti immensi...secchissimi e bianchissimi...la vegetazione gialla...ma anche il verde degli ulivi...degli agrumeti...e dei fichi d'india...caratteristica principale della costa jonica..bello..selvaggio...

E arriviamo nella Locride..il viaggio non è tanto lungo...un'oretta...e iniziano a scorrere i primi centri abitati di una certa importanza...Brancaleone...Bianco...Bovalino...Locri.
E lì ci fermiamo. Tappa a Gerace...il paese delle cento chiese.
Molto suggestivo. Si potrebbe fare di piu' però.

I dettagli, maledetti dettagli. Forse, caro amico, ci siamo dimenticati, noi della Locride, del gusto del bello. E quando andiamo a fare le cose, case, strade, marciapiedi, restauri tralasciamo i dettagli. E dettaglio qui, dettaglio lì, alla fine non tutto è come dovrebbe essere. Ed è peccato.

Il colpo di grazia lo dà guardare il panorama dalle Bombarde, la terrazza sullo Jonio. Guardando verso Siderno una enorme vasca nera rovina un panorama perfetto: è la discarica di S. Leo che tante polemiche ha scatenato in questi anni. Un classico esempio di incoerenza (eufemismo) di una cittadina che fa della vocazione turistica la sua bandiera e poi rovina senza pensarci troppo un intero paesaggio penalizzando in qualche modo l'intero territorio.

Con la pancia piena e divertiti dall'atmosfera casareccia dell'unica trattoria aperta in orario non consueto, torniamo a Locri e dopo aver recuperato la macchina (leggi lasciato a piedi mio padre), facciamo rotta verso Stilo perdendoci nelle strette viuzze del paese, ma soprattutto in strade senza uscita NON SEGNALATE.

Immancabile è la tappa al santuario sotterraneo scavato nella grotta del Monte Stella che lascia sempre di stucco ogni visitatore, vecchio e nuovo.

E' ormai tardo pomeriggio e un pò stanchi torniamo via autostrada e la tortuosa SS 18 verso Reggio giusto in tempo per il tramonto sullo Stretto, uno spettacolo di luci e colori pastello che vanno dal rosa del celo al celeste del mare con le navi che sembrano immobili come incastonate...una vera e propria cartolina.

A sera solo un rapido giro sulla Via Marina guardando di fronte le luci di Messina e la Sicilia Orientale riflesse sullo Stretto e poi a nanna presto...l'indomani ci aspetta un Reggio - Catanzaro - Crotone - Cosenza e ritorno giusto in tempo per l'aereo per Roma [continua 1/2]

Commenti

Post popolari in questo blog

Il federalismo solo a parole: il caso Misaggi alla Regione Calabria

Papaveri e asfalto: un fenomeno di Calabria

I Presepi di Locri e l'occasione perduta