Come nasce CalabroItaliano

Giro la Calabria da piu' di 2̶0̶ 30 (EDIT 2021 😜) anni. Ricordo ancora il mio primo viaggio a Reggio in treno in prima o seconda elementare. Andavo qua e là da un finestrino all'altro per vedere il paesaggio e le case lungo la ferrovia. Con gli anni realizzai che quello che si vedeva dalla ferrovia era completamente diverso da quello che invece si vedeva lungo la strada. Ad esempio tante case che dalla strada sembravano perfette nascondevano un lato quasi inguardabile dalla parte della ferrovia. Forse da ciò ho capito che bisogna sempre guardare dietro alle cose per capirne un pò di piu'. Da piu' di 20 anni, dicevo, giro la Calabria. Per studio, per lavoro, per sport, per amore, per diletto o anche senza motivo. Ho iniziato dalla Locride, seguendo mio padre e spesso mia zia. Poi Reggio...Catanzaro... Un giorno Cosenza, un mondo a parte, inaspettato. Vibo e Crotone due perle solo sfiorate, ma che hanno contribuito a dare forma al mio sogno calabro. Per anni ho vissuto a Roma e girato l'Italia e l'Europa. Sono di Locri, ho vissuto mesi a Reggio e la frequento assiduamente si può dire da sempre. Da un anno vivo a Cosenza, ma lavoro a Catanzaro. Tutto questo viaggiare e incontrare centinaia di storie e persone diverse non poteva lasciarmi indifferente. Mi faccio domande, cerco risposte. Osservo ed elaboro. Vedo che nelle Calabrie ci sono tanti aspetti simili, ma anche profonde diversità. Ho un sogno: trovare la "ricetta" che, usando le cose positive che in Calabria esistono, ma in luoghi diversi, permetta alla Calabria di essere protagonista di una rinascita sostenibile e duratura, per il bene di tutti. Nel frattempo ho già individuato qualche male che non viene quasi mai notato: l'isolamento. Un isolamento non solo fisico, ma anche intellettuale. Sono tantissimi i calabresi che vorrebbero cambiare le cose. Che pensano ci sia spazio per un futuro migliore, anche in Calabria. Ma si sentono da soli e i soli a pensare in questo modo. Tanti singoli che non si conoscono e non stando insieme per forza di cose impotenti. Di fronte al malaffare e al mal pensare. Non ci si rende conto che unendosi, facendo rete le cose possono cambiare. Come in un famoso esempio dell'ex Vescovo di Locri, Bregantini, la metafora della collina. Un solo albero sulle pendici di una collina non è in grado di arrestare le frane. Due nemmeno, ma tanti alberi vicini sono in grado di resistere ad ogni tempesta. Allo stesso modo una rete di persone è in grado di dare benefici a tutti. Benefici economici ed intellettuali. E' difficile, il nostro territorio non ci aiuta, ma adesso esiste la rete che annulla le distanze fisiche. Restano quelle mentali, paradossalmente le piu' difficili da abbattere. Questo blog nasce con una precisa vocazione. Creare un'identità calabra che incoraggi i calabresi a mettersi in gioco. Far conoscere ai calabresi le Calabrie perchè è vero ogni territorio ha molte caratteristiche in comune, ma sono tante le differenze. Al tempo stesso vorrei riuscire a coniugare ciò che di buono c'è in Calabria con ciò che di buono c'è nel resto d'Italia, a livello di conoscenze e modi di vivere. Tante cose sono inspiegabili in Calabria agli occhi di un Italiano medio...tante cose sono assurde in Italia per un calabrese che guarda all'Italia. Il mio è quindi un lavoro da divulgatore...anzi da filosofo. Un tempo si chiamava così chi si poneva domande, chi cercava di dare risposte. I tempi son cambiati e ora chi fa questo è semplicemente un rompicoglioni. Sono stato definito il piu' grande rompicoglioni della costa Ionica da parte di un importante amministratore locale. Sono quindi un filosofo moderno. Nè calabrese, nè italiano, ma senza dubbio calabroitaliano. Benvenuti sul mio blog, buona lettura

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