Il federalismo solo a parole: il caso Misaggi alla Regione Calabria

E' di questi giorni la notizia che il medico della defunta mamma di Berlusconi è stato investito dal Premier in persona come candidato a Governatore della Regione Calabria.

Il Dott. Bernardo Misaggi è uno stimato professionista calabrese (originario di Roccella Jonica) che da molti anni vive e lavora in Lombardia ed è un berlusconiano della prima ora.

Già candidato in Lombardia anche per il sindaco Moratti,nonchè grande luminare nel campo dell'ortopedia, è stato il medico che ha operato al femore, prima che morisse, la Sig.ra Rosa

Una persona quindi di quelle che danno lustro alla Calabria e sinceramente non ho nulla da ridire sulla persona.

Contesto però il metodo con cui però è stato designato a probabile candidato del PDL in Calabria.

Pur avendo fatto del federalismo e della libertà uno dei cavalli di battaglia del suo partito ancora una volta, così come in Abruzzo e in Sardegna, vengono scelti persone a lui molto vicine. In quel caso praticamente suoi dipendenti, in quanto figli dei suoi commercialisti, in questo un medico a lui molto vicino (come a Catania per Scapagnini) catapultato però addirittura da Milano.

In barba al diritto all'espressione dei propri candidati da parte del territorio e in aperta contraddizione quindi con quel che in teoria dice.

Al di là di ogni capacità e idee personali cosa può garantire a livello di indipendenza un candidato del genere eternamente in bilico tra la riconoscenza e sudditanza nei confronti di chi "l'ha creato" (e lo può distruggere) e i continui ricatti che per forza di cose nasceranno tra chi, in Calabria, gli ha forzatamente ceduto il posto e l'ha sostenuto concretamente sul territorio per "ordini dall'alto"?

Sembra di essere tornati ai tempi dei podestà. E la domanda è sempre la stessa: come si fa ad affidare a una sola persona la scelta di tutti gli amministratori d'Italia? Quante volte nella nostra vita siamo stati delusi da chi avevamo vicino pur conoscendoli molto bene? Come è concepibile che una persona possa garantire per tutti? Non sarebbe piu' logico che fosse il territorio, una miriade di persone, a designare una persona di riconosciuto carisma, prestigio e integrità morale?

Io non mi fido. In generale e lo ripeto non ho nulla in contrario al Dott. Misaggi.
Non mi fido anche perchè ogni qual volta le persone vicine al "garante di Arcore" sono state colte con le mani nel sacco s'è sempre detto "è troppo buono, si fida troppo". Dove sta quindi la verità?

Non vorrei che come è successo in Abruzzo e in Sardegna il tutto si riducesse ad una lotta tra un candidato del centro sinistra e l'immagine di Silvio Berlusconi con il vero candidato in secondo piano. Troverei questa come una truffa. Ogni cittadino ha il diritto (e il dovere, anche se spesso se lo scorda) di valutare in maniera il piu' possibile chiara e diretta programmi e candidati.

Una lotta impari nello sport porta presto a noia. In democrazia una lotta impari (e distorta) non si sa mai dove porti.

Credo quindi che tutto ciò sia un fallimento dell'intera classe politica calabrese e purtroppo un'ennesima dimostrazione della deriva della democrazia italiana.

Al tempo stesso pur non condividendo, in astratto, per altre ragioni l'autocandidatura di Pippo Callipo riconosco in lui il coraggio e la voglia di mettersi in gioco da parte di chi ha sempre vissuto e "lottato" (contro poteri forti, occulti e non) nella nostra terra e che, stufo dei continui ostacoli allo sviluppo del territorio e anche alle sue aziende di PRODUZIONE, ha deciso di aggregare intorno a sè chi condivide il suo progetto.

La differenza con la candidatura dall'alto di Misaggi è forte. Callipo non è stato imposto da nessuno. Ha chiesto adesione al suo progetto. E' diverso.

Per quanto riguarda il Partito Democratico (PD) ancora non si sa cosa ha in mente per le prossime regionali, ma il candidato a Governatore della Calabria avrà il gravoso compito di far dimenticare l'oggettiva opacità della Giunta Loiero che piu' volte ha dato l'impressione di vivere alla giornata e in balìa di tensioni che con quelle ideali non avevano nulla da spartire.

Credo che uno dei grossi problemi della Calabria sia semplicemente la mancanza di tensione ideale da parte della gente comune che non partecipa piu' al dibattito nelle sezioni di partito, che troppo spesso vota con deleghe in bianco e per 5 anni si scorda di chiedere conto in continuazione ai propri eletti del loro operato.

Per questo motivo credo sia opportuno che da parte del PDL e della gente del PDL ci sia uno scatto d'orgoglio nei confronti di questo ennesimo sopruso imposto dall'alto.

Allo stesso modo la gente del PD e delle altre forze del centro sinistra non si dimentichi delle molte situazioni ambigue all'interno della coalizione e tengano continuamente sotto pressione i propri rappresentanti.

(immagine da corriere.it)

Commenti

Post popolari in questo blog

Papaveri e asfalto: un fenomeno di Calabria

Call center chiama, elettore risponde