QUEL CHE A NAPULE HO CAPITO...

Consiglio a tutti un periodo a Napule.
Un weekend, un mese, anche più.

Non importa quanto, l'importante è come.

In tempi di scorie, spazzatura e camorra impazzita è sempre piu' difficile capire se intravedesse un doppio senso,
non solo positivo, chi per disse primo "Vedi Napoli e poi muori!".

L'ho vista più volte Napule e sono ancora qui. E addirittura da Napoli son tornato più vivo che mai.

Non ti lascia indifferente Napoli. E se provi emozioni di sicuro morto non sei.

Che sia rabbia per lo schifo che a vari livelli noti in giro o gioia e stupore per la positività dell'atmosfera napoletana tutto è emozione.

Ed è proprio anche e soprattutto grazie a Napoli che un calabroitaliano come me ha capito tante cose. Sulla Calabria, sull'Italia, su di noi.

M'è bastato passeggiare e osservare...notare i forti contrasti tra le lussuose vie principali e i vicoli degradati (i Quartieri Spagnoli) che le tagliano come le spine di una lisca di pesce. E pensare. Pensare alla grandezza di Napoli. Alla ricchezza di Napoli. Alla centralità di Napoli. E al fatto che pur essendo forse la seconda città d'Italia vi sia un degrado da peggiore periferia del Sud del Mondo. A pochi passi dal lusso e dal potere poi.

E se in un posto così riescono ad esistere situazioni del genere, dovute al disinteresse, come si può pensare che vi sia qualcuno dall'alto che possa prima di tutto accorgersi e poi risolvere le infinite situazioni di degrado sparse per l'Italia e soprattutto in Calabria?
Non ci sarà mai nessun Governo, nessuna Regione, nessun Comune che risolverà il problema della nostra traversa o del giardinetto pubblico sotto casa se mai nessuno prenderà carta e penna, se mai nessuno alzerà la voce, se mai nessuno insomma farà notare lo "schifo".

Non lo farà mai "qualcun altro", non lo "faranno mai" "gli altri", i potenti, piccoli e grandi. Lo farà solo chi, chiamato per nome e cognome sarà "sollecitato" a farlo.

D'altronde questa è la democrazia, questo è il vivere civile. Questo ci rende migliori e rende migliore il posto dove viviamo.

Per questo motivo non capisco la rassegnazione, il "tutto non cambia", detto soprattutto da chi non c'ha mai provato. O che se c'ha provato non ha mai pensato se può aver magari sbagliato il modo. O il tempo. Due cose che possono fare la differenza. Come per Napoli. C'è stato un tempo in cui Partenope, appena nata, non avrebbe mai potuto pensare di poter competere con Locri, che allora pare avesse addirittura 40.000 abitanti (quarantamila!). C'è stato successivamente un tempo in cui invece Napoli e il suo regno si papparono non solo Locri, ma anche Calabria e Sicilia.

Niente è immutabile, tanto meno i destini di un popolo, in bilico tra feroci dittature e disumane anarchie (come in Somalia, dove non esiste uno Stato).

Una famosa affermazione dice che non deve preoccupare l'urlo dei violenti e disonesti, bensì il silenzio degli onesti. Aggiungo io che deve preoccupare anche l'incoscienza. Come è successo nel tirreno cosentino dove furono gli stessi abitanti del luogo ad essere complici, consapevoli, dello scarico in mare e in terra dei rifiuti tossici e radioattivi che hanno poi ucciso senza distinzioni la stessa loro gente. O quella nostra nei confronti dei fumi che provengono da centrali e termovalorizzatori di Gioia Tauro o non di meno l'assurdo irresponsabile comportamento dei bagnanti locridei che aspettavano che la Guardia Costiera andasse via per rituffarsi, A LORO RISCHIO E PERICOLO, MA STUPIDAMENTE, nell'acqua satura di idrocarburi e solventi nei giorni della marea nera di fine Agosto.

Tutto dipende dal popolo, dalla gente, da noi. Il grande inganno è stato farci credere o non far realizzare che non siamo da soli di fronte alle minacce del mondo,m a ognuno può fare la propria parte...anche solo appoggiando e diffondendo l'azione di chi può e vuole fare di piu'. Ma spesso non ci rendiamo neanche conto che ogni giorno, nel nostro piccolo, a partire dal nostro piccolo possiamo fare grandi cose. Come segnalare un'aiuola incustodita, farsene magari carico d'accordo col Comune. O dedicarsi, da cittadino attivo ad altro, dalla cultura all'impegno per la legalità. Passando dallo sport e/o dal gioco. Insieme o da soli. Presto o tardi.
L'importante è che non sia mai. Perchè almeno dentro, anche senza vedere Napoli, stanne certo che assieme alla società che ti circonda indovina chi muore? Già, pure tu.

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